Cari amici del Cenacolo “La Gloria di Dio”,
sabato sera 17 aprile nel nostro incontro “streaming” abbiamo parlato anche della Confessione e vi sono state offerte 3 riflessioni che desideriamo inviarvi.
Vi serviranno per la meditazione, per ringraziare il Signore e per amare di più questo grande Sacramento.
Vi salutiamo e restiamo in unione di preghiera.
Gli amici del Cenacolo e il don
Confessione: il penitente che si confessa
Dice un nostro canto: Signore vengo a te, rinnova e cambia il mio cuore”…
Quanto ce n’è bisogno!
Colpa del peccato. Colpa nostra. Spesso trascuriamo la fede. Rimuginiamo impazienze, arrabbiature, gelosie. Troppe volte lasciamo che vinca la nostra permalosità. Diamo spazio a pensieri orgogliosi ed egoistici. Cediamo alla pigrizia, all’inganno, al pettegolezzo.
Così facendo lentamente ci separiamo da te, cancelliamo in noi la tua bella immagine, interrompiamo il cammino e la nostra vita perde calore e colore, si spegne.
Come chiedere perdono? Come riconciliarci con te? Come rinascere?
Fortunatamente per noi, abbiamo la grazia del Sacramento della Gioia: la Confessione.
La confessione è tornare da Te che ci aspetti a braccia aperte e non ti stanchi mai di perdonare.
E’ riconoscere pentiti i nostri errori. E’ la consapevolezza che senza di te non siamo nulla.
Tu, Signore, sei amore che nessuna ingratitudine può scoraggiare.
Tu, Signore, sei amore che non cambia.
E’ solo questo amore che piove dall’alto che ci lava, ci purifica, ci ridona la gioia di appartenerti, ci permette di rinascere quali figli infinitamente amati.
Il Sacerdote che confessa
Gesù misericordioso è l’unica fonte della misericordia e della grazia.
Il Sacerdote non è l’indispensabile strumento, ma prezioso strumento!
L’essere strumento non è una diminuzione, ma al contrario, permette la piena realizzazione della volontà misericordiosa di Gesù.
Un buon confessore non ha orari, confessa ogni volta che i fedeli ne sentono il bisogno.
Il confessore è vero amico di Gesù, che si compiace di lui quando fa largamente uso della sua misericordia.
Deve coltivare la preghiera perché il ministro della Riconciliazione fasciato di preghiera sarà riflesso credibile della misericordia di Dio.
Il confessore è un uomo dello Spirito, chiamato a fare sempre e solo la volontà di Dio, in piena comunione con la Chiesa, della quale è ministro cioè servo.
È l’uomo del discernimento perché educa, con delicatezza d’animo chi gli apre il sacrario della propria coscienza, manifestando le sue sofferenze e le sue miserie, per riceverne luce, pace e gioia.
Il confessore è anche un evangelizzatore perché fa conoscere il vero volto di Dio che è amore e misericordia e talvolta è chiamato a ri-annunciare le più elementari verità di fede indirizzandolo così al meglio.
Il confessore inoltre è chiamato quotidianamente a recarsi nelle periferie del male e del peccato … (questa è una gran brutta periferia!!) e la sua opera rappresenta un’autentica priorità pastorale.
Il confessore quindi è fratello, è amico, è padre, è consolatore, è un’autentica rappresentanza di Dio sulla terra non come giudice ma come Padre buono.
E tu, fratello, e tu, sorella, quando vedi il confessionale aperto entra, presto!
Lì c’è un cuore aperto che ti sta aspettando, è il cuore di Dio che non vede l’ora di abbracciare e perdonare i suoi figli.
Il Sacerdote che confessa
Gesù misericordioso è l’unica fonte della misericordia e della grazia.
Il Sacerdote non è l’indispensabile strumento, ma prezioso strumento!
L’essere strumento non è una diminuzione, ma al contrario, permette la piena realizzazione della volontà misericordiosa di Gesù.
Un buon confessore non ha orari, confessa ogni volta che i fedeli ne sentono il bisogno.
Il confessore è vero amico di Gesù, che si compiace di lui quando fa largamente uso della sua misericordia.
Deve coltivare la preghiera perché il ministro della Riconciliazione fasciato di preghiera sarà riflesso credibile della misericordia di Dio.
Il confessore è un uomo dello Spirito, chiamato a fare sempre e solo la volontà di Dio, in piena comunione con la Chiesa, della quale è ministro cioè servo.
È l’uomo del discernimento perché educa, con delicatezza d’animo chi gli apre il sacrario della propria coscienza, manifestando le sue sofferenze e le sue miserie, per riceverne luce, pace e gioia.
Il confessore è anche un evangelizzatore perché fa conoscere il vero volto di Dio che è amore e misericordia e talvolta è chiamato a ri-annunciare le più elementari verità di fede indirizzandolo così al meglio.
Il confessore inoltre è chiamato quotidianamente a recarsi nelle periferie del male e del peccato … (questa è una gran brutta periferia!!) e la sua opera rappresenta un’autentica priorità pastorale.
Il confessore quindi è fratello, è amico, è padre, è consolatore, è un’autentica rappresentanza di Dio sulla terra non come giudice ma come Padre buono.
E tu, fratello, e tu, sorella, quando vedi il confessionale aperto entra, presto!
Lì c’è un cuore aperto che ti sta aspettando, è il cuore di Dio che non vede l’ora di abbracciare e perdonare i suoi figli.
Confessione: dopo il perdono
Sei stato assolto.
É arrivato quel momento che forse non riesci a realizzare bene.
Cos’è successo???
Sono scomparsi i pesi che sopportavi e sei libero. Eri nel buio, nel gelo dell’anima, ora stai godendoti l’abbraccio del Padre e rivedi tutti i colori della vita.
L’anima purificata vola nella rugiada delle sue carezze, ha ritrovato la sua Pace.
Gesù ti ha chiesto di lasciare li a Lui i tuoi mali, li hai messi davanti al suo ministro, che ti ha ascoltato, compreso ed assolto.
Sei guarito, sei libero, nella pace. Gioisce il cuore ed esplode spontanea la lode, grata di tanto sconcertante amore: ecco cosa voleva da te Dio.
Pensavi a punizioni, castighi, rimproveri. La sua logica è diversa, la sua giustizia supera la nostra, vuole gioire con te.
Ti trovavi in croce per le tue scelte? E dov’era Dio? Eccoti la risposta, in croce al tuo fianco per dirti: “Ti porto in paradiso”.
È così.
Non gli è bastato crearti, ha lottato per te, ha accettato la croce per te e ora che sei nel suo cuore, solo ora, è felice.
In questo momento sai che donarti a Lui è la tua vittoria.
É bello nella gratitudine far propositi di una nuova vita, ma ricorda semplicemente di amare e perdonare, cercando di somigliare al tuo Padre.
Lascia il tuo cuore lì dov’è ora, lascialo nel suo, dove ha trovato riposo, e riversa quel balsamo d’amore in chiunque incontri sulla tua via.
Dai gloria a Dio.