Sei davanti a Pilato, amato mio Gesù!

Vedi quanto è codardo, quanto è debole:

ti condanna.

Eppure ha detto: “Io non trovo in lui nessuna colpa”.

Ma ti condanna.

 

E tu pensavi: “Popolo mio, che male ti ho fatto?

In che cosa ti ho contristato? Dammi risposta”.

La risposta venne.

Fosti caricato del tuo stesso patibolo

Quanto pesante, quanto per te snervante. Sei affaticato, svuotato di energie.

E tu taci!

Ti domandi: “Dove sono i miei amici?”

Solo. Tradito. Rinnegato. Umiliato. Venduto. Consegnato.

Non ce la fai: cadi miseramente e pesantemente.

Ti sei fatto debole, amico di noi tanti deboli.

Per capire la nostra superbia hai accettato di essere umiliato.

 

Gesù, io pecco ogni giorno

e peccando faccio ancora più pesante

la tua croce.

Sei a terra, l’abbracci perché è per la nostra salvezza,

perché è dono del Padre all’uomo.

L’abbracci perché così abbracci la nostra fragilità.

L’abbracci perché così ne viene a noi la forza di rialzarci.

 

Gesù, infondi nel nostro cuore un pentimento sincero

che ci porti alla conversione del cuore.

Ma tu sei vicino.

Quando mi capita di cadere allunghi le tue mani, mi rialzi.

Agnello immolato, tu mi comunichi fortezza.

Agnello umiliato, tu mi insegni la tolleranza.

Agnello condannato, tu distribuisci giustizia.

Agnello morente, tu mi assicuri la vita.

Agnello Crocifisso, tu mi prometti la gloria.

Categorie: Parliamone