UN FLASH SU GESÚ

contemplazione

Mettiti davanti a un crocifisso, per un pò, silenziosamente contemplalo: non solo con gli occhi del corpo, ma con gli occhi del cuore.

Gesù,

piccolo come uno di noi, debole e vulnerabile come noi,

nato in vista della morte, perché noi fossimo salvi,

sei Parola e sei Silenzio allo stesso tempo.

Anche tu tessuto di fuoco, vento, acqua, come noi,

anche tu avvolto d’amore nel grembo di una Donna,

anche tu con una missione su questa comune madre terra.

Come noi.

Tu, figlio d’uomo, ora in piedi a volte accasciato,

ora guardi le stelle ora cammini tra i sassi,

ora cerchi il Padre, ora cerchi i fratelli. Come noi.

Uomo tra passato e futuro, con la fatica del presente,

un presente caldo e luminoso d’amore,

con le lacrime agli occhi e con il giubilo nel cuore.

A volte un singhiozzo, altre volte il canto.

In disparte.

Un uomo che come noi ha paura della morte e lo dice.

Avido di amicizia e compagnia,

ma da tutti alla fine abbandonato.

Abbandonato anche da Dio, per un momento.

Ma ti sei fidato della sua fedeltà.

Un uomo senza spada e senza bastone,

indifeso come un filo d’erba,

seme nascosto ma carico di promesse,

sale della terra perché tutto abbia sapore,

parola offerta senza pentimenti,

fiamma sul monte piegata dall’uragano,

mai spenta.

Sorgente viva, chiara e fresca, offerta alla nostra sete,

vino preparato per la sobria ebbrezza dei cuori,

pane spezzato per essere condiviso da tutti.

Uomo, come un segno, consegnato a noi, sotto l’ala dello Spirito.

Là sul monte profetizzato,

su quelle rocce testimoni del più grande amore gratuito,

là dove si accese un fuoco inestinguibile,

là dove un fuoco arde e parla,

là tutto sa di vittoria.

Trasformazione:       il dolore in vittoria,

                                    la solitudine in festa,

                                    la tristezza in gioia,

                                    la morte in vita,

                                    la maledizione in benedizione.

Là dove il fuoco è perenne

fino al tramonto dell’umanità,

perché c’è tanto da bruciare, proprio tanto,

non solo i miei peccati.

Perché là Dio ha sposato l’uomo

e il fuoco spegne il male.

In lui noi siamo e ci muoviamo.

In lui amare possiamo e sperare dobbiamo.

Senza di lui nulla saremmo.

O ben poco.

In lui siamo già colmi di luce,

in lui siamo vestiti di forza e di vittoria.

In lui noi siamo appena sopra gli Angeli

e poco meno di Dio.

Poco meno di Dio.

Per mezzo di lui, con noi lo Spirito fa gridare:

Come un prodigio mi hai fatto,

grandiose sono le tue opere.

Una meraviglia ai miei occhi!

Davvero sei il più bello,

Gesù, amore mio.

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