SCINTILLA CARISMATICA
Parto dal Santo Papa Paolo VI. Nel suo ingresso nell’Arcidiocesi di Milano il 6 gennaio 1955 appena varcati i confini della sua nuova diocesi volle scendere dall’auto, inginocchiarsi e baciare la terra.
La pioggia era insistente. Il fango tanto.
Aveva le mani giunte e lo si sentì pregare:
“Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce,
vieni padre dei poveri” …
poi aggiunse il “Sub Tuum praesidium” a Maria.
Il Suo nuovo ministero è stato affidato alla Spirito Santo per mezzo di Maria.
Ci aiuta ad essere convinti questa sua espressione: “Fra tutte le esperienze che la vita umana può avere, la più bella, la più gioiosa, la più ricca di promesse e di consolazione è proprio quella di possedere lo Spirito Santo” (26 maggio 1968).
Egli dice quello che vive.
Parlerà anche delle “sorprese della gioia date dallo Spirito” (25 aprile 1970).
Viveva nel continuo impegno di “possedere ed accogliere il dolce ospite dell’anima”.
Un giorno Caterina Kullmann, una evangelizzatrice battista americana con un forte riconosciuto carisma di guarigione, chiese di incontrarlo personalmente. Lui accettò. Fu un incontro forte e coinvolgente da entrambe le parti.
Uscendo, ella disse commossa: “Ne sa più lui sullo Spirito Santo di tutti gli altri capi spirituali di mia conoscenza”.
Stupisce questo verbo: Possedere lo Spirito Santo.
Noi lo invochiamo, ma lui c’è già! Non ce ne rendiamo conto. Possiamo ignorarlo. Possiamo contristarlo. Possiamo dimenticarlo. Possiamo cercare di spegnerlo.
Ma lui c’è: fin dal giorno del Battesimo perché “l’amore di Dio è stato infuso in noi per mezzo dello Spirito Santo che ci fu dato in dono”.
È un dono, fatto a noi prima ancora che potessimo desiderarlo e meritarlo.
Ma un dono così non è possibile meritarlo, troppo grande, troppo prezioso, troppo bello.
C’è, è in me. Per questo sono “Tempio dello Spirito Santo” (1 Corinzi 6, 29).
Fu lui Paolo VI che il 25 aprile 1964 inserì nella preghiera litanica del “Dio sia benedetto”, l’invocazione “Benedetto lo Spirito Santo Paraclito”, un grido del cuore per dar gloria a Colui che glorifica il Figlio e attraverso il quale glorifica il Padre.
Con questa invocazione aprirà il cuore della Chiesa a una nuova effusione dello Spirito Santo.
Accogliamo questa sua esortazione: “La nostra devozione allo Spirito Santo dovrebbe essere la prima fra tutte”
(17 maggio 1967).
Molti, molti anni prima una piccola araba ebbe questa intuizione profetica:
“Il mondo e le Comunità religiose cercano novità nelle devozioni e dimenticano la vera devozione al Paraclito.
Per questo c’è l’errore, la disunione, l’assenza di pace e di luce”.
Era la Santa Mariam.